Da dove nasce l’impulso e l’abuso di sostanze? In questo post voglio analizzare i meccanismi del desiderio dell’abuso di sostanza, al di là dello stigma sociale.
“Non c’e’ cosa piu sbagliata che scappare dalla sofferenza; cosi facendo tradiamo i nostri desideri, pulsioni, passioni e istinti, che altrimenti ci renderebbero liberi.” ©La Fragilità può essere Distrutta – Simone Capuano – Pre Ordina Amazon
Il Craving (=Brama) e’ un meccanismo psicologico che descrive il desiderio che porta all’impulso che a sua volta porta al conseguente abuso (di sostanze, di persone ecc) per ottenere un beneficio emotivo. Ma quando questa reazione dei campi impulsivi ed emotivi, può diventare un fenomeno autolesivo?
Prima di trattare di diagnosi o etichette (chi mi segue sà, che sto scrivendo un libro sugli stigmi sociali) occorre poter spiegare con semplicità il processo naturale di frustrazione e appagamento; vedremo, quanto la tensione fra desiderio e privazione sia rilevante.
Quando abbiamo un desiderio questo non è un impulso immediato al pensiero -come avviene nel mondo animale- ma è un azione ‘pensata’ e poi condizionata; il pensiero agisce come “molla” fra privazione -> e -> desiderio di ragioni che vanno oltre il desiderio di ottundimento, ad esempio dell’alcool.
Chiameremo questo pensiero pensiero motivazionale. Proseguiamo

Il pensiero motivazionale nasce da un desiderio: che sia uscire, lavorare, socializzare, fare sport. L’impulso invece, nasce da un conflitto del pensiero fra privazione e desiderio; un esempio di pensiero motivazionale è il bisogno primario d’individualità, o d’appartenenza tipicamente umano.
Un esempio ne è la tensione alla solitudine, che viene messa a tacere dall’abuso di sostanze o da altre azioni autodistruttive, per favorirne la repressione; il pensiero motivazionale agisce da antidoto a queste emozioni conflittuali, qualora non si abbiano strumenti per affrontarli attivamente.
Ciò che spinge al desiderio impulsivo, sarebbe alla base di un problema di natura relazionale.
La Terapia CBT (la più accreditata attualmente) spiega come non siano gli eventi in sè a creare il disagio psichico e il comportamento ma il prodotto di credenze e meccanismi disfunzionali mantenuti nel tempo, in aggiunta del fattore psicosociale di una società stigmatizzante.
Lascia un commento