Viviamo in un mondo costruito, le città sono costruite, le strade sono costruite; così in questo mondo costruito, le nostre convinzioni, sono fragili e distruttibili.
In questo articolo approfondiamo l’argomento della Conoscenza e della Coscienza di sè. Per farlo ho tratto qualche anteprima dal mio libro (alla fine dell’articolo il link per preordinarlo. ©La Fragilità può essere Distrutta uscirà il 25 dicembre).
Iniziamo con una domanda basilare per iniziare questo capitolo “chi sei tu?” chi sono io? Di solito o almeno di recente, tentiamo di definirci attraverso qualcosa che non ci appartiene ed è al di fuori di noi: un profilo social, un lavoro, una posizione, una diagnosi ecc.
Insomma attraverso un’etichetta che ci dia un valore, un’importanza o un riconoscimento sociale. “Io sono uno scrittore”. Ma sono uno scrittore adesso che scrivo; non lo ero in passato e forse non lo sarò in futuro, o nemmeno fra un’ora. Potrei essere altro. Potrei non esserlo.
Sono qualcuno in quanto riconosciuto da qualcuno, non è così? Si è qualcuno solo se qualcuno è lì a riconoscere il nostro valore. Cosa significa? Che per essere davvero qualcuno – e non qualcosa rappresentato da un’etichetta – è necessario essere in relazione con qualcun’altro.

Conosci te stesso?
Uno dei miei filosofi preferiti, diceva: “diventa ciò che sei“. Ma conoscersi fa’ paura, significa scontrare la natura umana del sé, con le aspettative sociali e la propria coscienza punitiva.
Dall’infanzia, seguiamo modelli imitativi e spesso per modelli disfunzionali. Nel caso di modelli imitativi non costruttivi nel corso della vita aderiremo agli eventi secondo quell’imitazione, senza imparare a conoscere quindi, cosa vogliamo e quindi chi siamo.
Realtà nascoste dietro disagi come l’ansia, la paranoia, ecc sono la prova di Rimozione dell’espressione. E’ un tema a cui ho dedicato un capitolo del mio libro ©La Fragilità può essere Distrutta. (Pre Ordina qui)
In questa Rimozione il “disagio psichico” è coperto da una maschera, filtro di un Falso sè. Tante sono le maschere dell’Io, tante quante sono quelle della società e quelle di etichettare i sentimenti; dobbiamo distaccarci da tutto ciò che è imitazione artificiale e non aderisce a ciò che sentiamo.
Togliamo quella maschera che ci blocca a una sola realtà; in questo modo scopriremo le nostre potenzialità e quindi chi siamo. O atterriti, scopriremo di non conoscerci affatto. Per iniziare a ricercarci.
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