Origine del Dogma sugli Psicofarmaci

Secondo nuove ricerche, sembra non ci siano evidenze scientifiche sull’efficacia degli psicofarmaci. Qual è quindi, l’origine del dogma, riguardante la loro efficacia e quali gli effetti avversi nel loro Abuso?

In un mondo in cui né la “dottrina spirituale” né la “dottrina del sintomo” sembrano fornire risposte adeguate alla sofferenza umana, si continua a idealizzare l’idea di felicità da ricercare “al di fuori di sé” (in un farmaco, in una dipendenza, in una persona, ecc). L’unica soluzione al problema della psiche sofferente sembra essere quella di affidarsi al dogma psichiatrico degli psicofarmaci e alla sfrenata ricerca di “benessere”, da essi promossa.

Quando abbiamo iniziato ad affidarci ai Dogmi scientifici?

All’inizio dei tempi, l’anima era di per sé qualcosa di indefinibile. Quando allora l’interiorità umana ha iniziato a essere “definita” da un dogma esteriore, (come il dogma scientifico o spirituale), per perdere il suo connotato di spontaneità irrazionale? La prima teoria che ha reso oggettiva, anziché soggettiva, la psiche umana proviene da Cartesio. La scienza cartesiana cancellava il “sentire” individuale per favorire l’affermazione di una legge scientifica universale, uguale per tutti.

E’ dalla scienza cartesiana, quindi, che derivano gli attuali manuali diagnostici.

Fin dalla prima edizione, il DSM ha destato curiosità nella comunità scientifica, anche se la pubblicazione della quinta edizione del 2013 ha sollevato non poche perplessità. Secondo il Dogma scientifico del DSM, si può spiegare statisticamente la “malattia” di una persona (ad es. il “disturbo bipolare”) anche se sarò incapace di immedesimarmi negli stati interiori di quella persona.

Ma allora, cosa rappresenta realmente la scienza nell’ambito psichiatrico?

Molte persone che si rivolgono agli psichiatri si sentono dire che la depressione è causata da uno “squilibrio chimico” della serotonina e che necessitano di un antidepressivo per riportare il sistema nervoso “in equilibrio”. Altrettanto inverosimile è che, molti specialisti, hanno soltanto una conoscenza “statistica” del malessere, mentre sono spesso estranei al vissuto interiore del paziente. [continua sotto l’immagine] ->

“Siamo alienati in un’idolatria del sintomo che scinde il sentire personale in un’astratta e illimitata quantità di “disturbi” psichici, tant’è che esiste un “disturbo” per la paranoia, un “disturbo” per l’isteria, un “disturbo” per l’evitamento, e in tutto questo universo di diagnosi ci frammentiamo, provando a darci un senso d’identità”. Dal mio libro ©La Fragilità può essere Distrutta. (Link all’ordine)

La valenza degli psicofarmaci, non ha evidenza scientifica.

Secondo un ultimo studio pubblicato da Molecular Psychiatry dalla psichiatra Joanna Moncrieff, non sembrano esserci dati che la “depressione” sia causata da anomalie della serotonina.

Lei stessa afferma:

Migliaia di persone soffrono per i loro effetti collaterali, compresi gravi effetti di astinenza che si possono verificare quando le persone cercano si sospenderli, ma i tassi di prescrizione continuano ad aumentare. Questa situazione è stata determinata promuovendo la falsa convinzione che la depressione sia dovuta a uno squilibrio chimico. È giunto il momento di informare il pubblico che questa affermazione non ha basi scientifiche“.

Gli antidepressivi, in effetti, non agiscono sulle cause della depressione, ma alterano il tono dell’umore provocando un ottundimento emotivo, sia delle emozioni negative che causano sofferenza, sia delle emozioni positive che promuovono vitalità in diversi ambiti di vita. La domanda da porsi, quindi, quando ci si affida al dogma degli psicofarmaci è:

“Da quale paura sto cercando di fuggire?”

Negli anni ’60, la teoria degli squilibri chimici, approvata dall’American Psychiatric Association, fu ampiamente adottata da tutti gli psichiatri a livello mondiale. Questa teoria, largamente promossa dalle case farmaceutiche soprattutto negli anni ’90 con l’avvento del Prozac (la cosiddetta “pillola della felicità”), è stata utilizzata da allora per promuovere il “benessere” individuale, contribuendo al parallelo incremento del “benessere” delle case farmaceutiche.

Gli effetti avversi dell’Abuso di psicofarmaci

L’uso prolungato degli antidepressivi comporterebbe più svantaggi che benefici, poiché, come osservato, anziché correggere uno squilibrio chimico del cervello, contribuiscono a definirlo; poiché il sistema nervoso, per mantenere l’omeostasi, si oppone ai cambiamenti indotti dall’esterno, questo squilibrio indotto può determinare la dipendenza dal farmaco e alla cronicizzazione dei sintomi, oltre a causare problemi psicofisici aggiuntivi.

L’uso prolungato di farmaci che causano un ottundimento emotivo potrebbe avere conseguenze psicologiche dannose poiché potrebbe impedire lo sviluppo delle giuste strategie per gestire le proprie emozioni in autonomia naturale. Queste strategie potrebbero essere sviluppate tramite appropriate psicoterapie come la Cognitivo-comportamentale, le Psicodinamica, la Psicoterapia Interpersonale/di Gruppo o la Mindfulness.

Se la “fuga dalla società” attuata dal paziente attraverso gli psicofarmaci è così profondamente radicata, ci si domanda, se attraverso gli psicofarmaci si stia cercando un modo di guarire, o di fuggire da una società, di per sé già malata.

Approfondisco questi temi, nel capitolo “Patologia della società” del mio Libro. Qui puoi leggere gli Estratti -> Leggi gli Estratti


Il mio libro

©La Fragilità può essere Distrutta


“Con mia triste esperienza ho appreso che la ragione dell’Infelicità umana dipende dall’Aspettativa: aspettare Qualcuno, aspettare Qualcosa; aspettare che qualcosa cambi attraverso un sacrificio Morale, Lavorativo, Religioso, Psichico. E indossiamo una MASCHERA per integrarci. Ma qualcun altro o qualcos’altro in Natura a parte la nostra “intelligenza” ha bisogno di compiere Sforzo, per essere felice? Allora lo Sforzo di cambiarsi in relazione alle Aspettative credo, sia la Ragione dell’Infelicità. Ovvero la Ricerca della Felicità stessa.” ©La Fragilità può essere Distrutta – Simone Capuano

Sinossi

©La Fragilità può essere Distrutta


Dall’Accettazione di Sè al di là dagli stigmi e i dogmi sociali, può avvenire la Conoscenza del Vero Sè. Nel mio primo libro analizzo le cause di disagi psicologici, sessuali, culturali e dell’influenza della società sui disagi interiori.

Il Disagio Emotivo fa parte del Sè o nasce da un Disagio della Società? La Sensazione e il Sintomo dove si differenziano? Il Sintomo in sè è variabile; qual’è il Parallelismo Sintomo/Sentimento in relazione al Sè e alla Società?

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