Ieri, alla Facoltà di Filosofia di Napoli, abbiamo ospitato Rima Hassan, eurodeputata di origini palestinesi. Rima, è nata nel campo profughi di Neirab, vicino Aleppo, da una famiglia palestinese sfollata durante la Nakba del 48.

La domanda che voglio porre in questo articolo — che è girata più volte durante il nostro incontro — è provocatoria: cosa possiamo fare, concretamente, per fermare il Genocidio, a parte identificarci con un europarlamentare?
La domanda che mi pongo — e credo molti si pongano — è proprio questa.
La causa palestinese non deve diventare uno slogan, né politico né di massa, ma credo, dopo 19 mesi di olocausto a cielo aperto, debba diventare una causa giuridica.
Cosa ho chiesto a Rima Hassan?
Simone: “In relazione all’Art.2 (che sancisce i diritti umani e la non violazione degli stessi) dell’Unione Europea, come potete voi eurodeputati, far valere quest’articolo e farlo rispettare?”
Rima. “Quello che possiamo fare oggi, in quanto deputati di sinistra, è una battaglia sulle tempistiche (…) Abbiamo deciso che dobbiamo in qualche modo riesaminare questo accordo (si riferisce all’accordo Italia-Israele) ed è molto probabile che non succeda nulla per qualche anno. Non è la prima volta che l’Unione Europea metta in discussione gli accordi con altri paesi. La cosa assurda è che dopo 19 mesi, non si muove nulla a livello europeo”. [Vedi Video Qui]
Da questo incontro con l’eurodeputata, mi risulta che purtroppo, a parte dibattiti in europarlamento, i pro-pal — o meglio, i pro-umani — non hanno potere decisionale né sentenziale, poiché, la Costituzione Europea, in materia di diritti umani, è scavalcata in virtù degli accordi militari.
Mentre i palestinesi vengono rinchiusi in gabbie “contenitive” per la distribuzione di aiuti “umanitari” dopo 3 mesi di privazione di libertà e necessità fondamentali, il governo italiano continua a finanziare il “lento olocausto palestinese” (Vedi il Ministro Tajani che dichiara di fare gli interessi dei palestinesi, mentre si inviano nuove armi a Israele).
La riduzione in schiavitù della popolazione civile con l’intento di annientare un gruppo etnico è riconosciuta come crimine di guerra dallo Statuto di Roma e come crimine contro l’umanità dalla Corte Internazionale di Giustizia, in conformità con la Quarta Convenzione di Ginevra.
E tutti i parlamentari europei ne risponderanno.
Il nostro scopo, in quanto cittadini europei, dev’essere di far rispettare i principi della Costituzione Europea, svuotare i Parlamenti pro-guerra, pro-genocidio, nonché, i PARLAMENTI ANTI-UMANI, e creare, per ogni istituzione, dei Parlamenti che ci rappresentino a pieno.
Come? Sta a noi decretarlo, ORA.
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