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Democrazia e Apartheid. La normalizzazione della colonizzazione

Che impatto ha la colonizzazione sull’individuo?

Chi è emotivamente coinvolto, in genocidi e crisi economiche, porta su di sé l’ingombrante bagaglio della società che si fa peso su di lui/lei. L’ingombrante peso di dover continuare a funzionare, mentre il sistema crolla, tra massacri e collassi economici.

E si normalizza l’anormalità.

E così, lentamente, attraverso i media, ci anestetizziamo. Si normalizzano le immagini delle bombe che tuonano fragorosamente, mentre il suono del vuoto delle istituzioni è reale, indistruttibile. Attraverso questo sistema, la violenza diventa la norma, e una nuova società si plasma, si adatta.

In tutto questo, il sentimento che viene fuori è l’impotenza. Si proietta la propria impotenza sul mondo, e di conseguenza il senso di colpa. In un certo senso, il senso di colpa per gli assedi in Medio Oriente, è causato indirettamente dalle pretese dell’occidente.

Quindi direi, che se il mainstream addomestica l’utente alle menzogne e alla manipolazione dell’informazione, i nuovi media, attraverso un’imponente esposizione alla verità, nuda e cruda, espone l’utente a un più raffinato messaggio subliminale.

Ne emerge che, abbiamo qualcosa in comune con i palestinesi.

Non abbiamo pace. Noi psicologica, loro fisiologica. Eppure, le due condizioni, sono interconnesse. Il colonialismo non esisterebbe senza l’occidente, e l’occidente non esisterebbe senza colonialismo.

Siamo sicuri, quindi, che la Democrazia sia davvero diversa dall’Apartheid?

Attraverso i media, il messaggio che passa, è che la pace va guadagnata. Noi nella nostra vita reale, fatta di disuguaglianza sociale, disoccupazione, istituzioni e democrazia assente. I paesi colonizzati, attraverso la violenza etnica, il genocidio e l’apartheid presente.

Ma la pace, non va guadagnata. E’ una condizione umana essenziale, che semplicemente, ci hanno tolto. Sistemi come il capitalismo, i genocidi o le epidemie, ci ricordano che la pace e la sopravvivenza, è qualcosa che bisogna sempre “guadagnarsi”.

La pace, piuttosto, è qualcosa che dobbiamo riprenderci.

Se la democrazia e l’apartheid sono interconnesse, ciò significa che la pace sarà possibile se si rovesciano i sistemi di potere, e si riequilibrano gli status sociali di ricchezza e povertà.

Mettere in discussione l’assetto esistenziale dell’individuo in senso ampio, i nostri stessi stili di vita, sviluppando una coscienza critica dei sistemi di potere dall’alto, per un applicazione del diritto umano, dal basso.

Che Guevara disse:

“Lasciatemi dire, a costo di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore”.


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